MSD Italia e Comunità di Sant'Egidio insieme per contrastare la trasmissione madre-figlio del virus dell'HIV

Il 99% delle morti avviene nei Paesi in Via di Sviluppo con conseguenze devastanti sulle famiglie e sulle comunità: la mortalità materna mette a rischio la sopravvivenza e la salute dei figli e le economie di interi Paesi. Per questo la sfida è che “nessuna madre debba più morire mentre dà alla luce un figlio”. A raccoglierla MSD con il progetto “MSD for Mothers” per il quale sono stati stanziati complessivamente cinquecento milioni di dollari per sostenere progetti di assistenza sanitaria, farmaceutica, per la formazione degli operatori e l’informazione delle popolazioni che vivono nei Paesi dell’Africa sub-sahariana e dell’Asia Meridionale. Nell’ambito di questa iniziativa MSD Italia ha deciso di sostenere il Programma DREAM che la Comunità di Sant’Egidio ha già avviato da dieci anni in dieci Paesi africani, per contrastare la diffusione dell’AIDS e in particolare la trasmissione madre-figlio del virus dell’HIV, sostenendo in particolare lo sviluppo del programma in Mozambico.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nella sede della Comunità di Sant’Egidio, nella “sala della pace” che ha visto svolgersi le trattative che portarono nel 1992 alla firma per gli accordi di pace proprio per il Mozambico. Ma come la guerra, l’emergenza sanitaria si configura come una vera e propria catastrofe: «La mortalità materna è un’emergenza che si consuma lontano dai riflettori, ma costituisce una vera e propria catastrofe umanitaria, soprattutto in alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia del Sud con un impatto devastante sulla vita di milioni di persone ed un costo annuo per l’economia mondiale di 15 miliardi di dollari» osserva Pierluigi Antonelli, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia. «È una vera e propria piaga che va gestita dalla comunità internazionale, ciascuno facendo la propria parte: MSD ha deciso di avviare MSD for Mothers, un progetto molto ambizioso che, attraverso la collaborazione con rilevanti organismi internazionali e una serie di partnership pubblico-privato, punta a ridurre in maniera importante la mortalità materna mettendo a disposizione le migliori soluzioni possibili e le terapie più innovative».

MSD for Mothers si concentrerà sulle due principali cause di mortalità materna: le emorragie post-partum, responsabili del 35% dei decessi, e la pre-eclampsia o ipertensione gestazionale, responsabile di un altro 18%. Altra rilevante causa di mortalità materna è rappresentata dall’infezione HIV e a questo fronte è rivolto il Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio.
Ogni anno in Africa sono circa 1,4 milioni i casi di gravidanza in donne infette da HIV. Il Mozambico, dove l’11% della popolazione adulta è HIV-positiva, è uno dei Paesi più colpiti: nel 2011 erano 27.000 i bambini infetti alla nascita.
«Senza cure appropriate solo la metà dei bambini che sono stati infettati per via verticale raggiungeranno il secondo anno di vita. Inoltre le madri sieropositive che arrivano al parto con un’infezione acuta nell’organismo vedono aumentato il rischio di decesso in gravidanza» afferma il Direttore Scientifico del Programma DREAM, Leonardo Palombi, Professore ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. «Nell’ambito del Programma DREAM, la trasmissione madre-bambino ad un anno si riduce dal 40% al 2-3% e i decessi materni vedono una flessione pari ad almeno il 70% di quelli osservati in donne senza terapia».

«Salvare una madre significa anche non vedere compromesso il futuro degli altri figli, oltre che la vita del nascituro. Uno dei grandi problemi dell’Africa è la generazione di orfani creati dall’HIV. Evitare che questo accada ha enormi benefici di tipo sociale ed economico. Inoltre, maggiore è il numero delle persone sieropositive che si curano, minore è il numero delle persone che si contagiano e il tasso di infettività complessivo di una comunità si abbassa» afferma Paola Germano, Direttore Esecutivo del Programma DREAM. «La partnership stipulata quest’anno con MSD Italia ci permette di allargare il Programma DREAM dai Centri da noi gestiti a tutto il Mozambico, sulla base di un accordo con il Ministero della Sanità del Mozambico, focalizzandoci su 11 Centri e coinvolgendo le strutture sanitarie pubbliche».

Il progetto MSD for Mothers è stato messo a punto sulla base delle indicazioni fornite da più di un centinaio di esperti del settore e si regge su tre pilastri: accesso più ampio e veloce alle soluzioni più efficaci, utilizzando i migliori trattamenti e strumenti diagnostici e di prevenzione; ricerca e sviluppo di tecnologie e prodotti sanitari innovativi; educazione e sensibilizzazione, per coinvolgere le popolazioni e il maggior numero di operatori del settore pubblico e privato in uno sforzo congiunto.
«MSD for Mothers si inserisce nel solco di una lunga tradizione della nostra Azienda: nel solo 2012, abbiamo investito oltre 1,3 miliardi di dollari in programmi di responsabilità sociale, posizionandoci nelle prime posizioni delle classifiche delle aziende maggiormente responsabili» aggiunge Pierluigi Antonelli. «MSD for Mothers attinge ai programmi da noi già sviluppati e ai loro principi ispiratori per fare la differenza rispetto a un’emergenza drammatica. Se anche riuscissimo a salvare una sola madre, sarebbe un successo straordinario per tutti. Ma l’obiettivo è salvarne milioni».
DREAM: una strategia globale contro l’emergenza AIDS in Africa

Attualmente il Programma è operativo in Mozambico, Malawi, Tanzania, Kenya, Repubblica di Guinea, Guinea Bissau, Nigeria, Angola, Repubblica Democratica del Congo e Camerun.
DREAM promuove anche in questi Paesi, così come avviene in Occidente, una strategia di contrasto dell’AIDS basata su prevenzione e terapia farmacologica, utilizzando di routine la valutazione della carica virale ed introducendo la Highly Active Anti-Retroviral Therapy (HAART) – l'attuale golden standard nel trattamento dell'infezione da HIV – per tutti i pazienti che ne abbiano bisogno.
Attualmente vi sono 160.000 pazienti in cura in dieci Paesi nei quali sono attivi 31 Centri e 18 laboratori di biologia molecolare, nei quali lavorarono 3.300 professionisti africani.
Il programma prevede interventi di prevenzione e cura a breve e medio termine: l’esecuzione di test per infezione da HIV, la formazione di personale locale, attività di educazione sanitaria, la creazione di laboratori di biologia molecolare, assistenza domiciliare e sostegno nutrizionale alle persone malate di AIDS.
In Mozambico il Programma DREAM è focalizzato sulla prevenzione della trasmissione verticale dell’HIV da madre a figlio. Fino a oggi sono state coinvolte circa 10.660 donne seguite e assistite durante la gravidanza. Il programma ha contribuito a ridurre drasticamente il tasso di trasmissione del virus: il 98% dei neonati è sieronegativo.
In Mozambico, Paese di circa 22 milioni di abitanti, almeno 1,6 milioni di persone sono affette da HIV; il 55% sono donne.
Alla luce dei risultati ottenuti con il programma DREAM, la Comunità di Sant’Egidio ha stipulato un accordo con il governo del Mozambico, con l’obiettivo di rafforzare la capacità del sistema sanitario di quel Paese per affrontare l’emergenza rappresentata dalla trasmissione del virus da madre a figlio.
Attraverso MSD for Mothers, MSD e la consociata italiana, hanno stanziato un contributo di 1,3 milioni di dollari a sostegno di un programma triennale in Mozambico che punta ad integrare l’assistenza al parto, alla maternità e ai servizi neonatali con la lotta all’HIV che è il punto di forza del programma DREAM.
Gli sforzi si concentreranno su 11 Centri sanitari del Paese e si pongono l’obiettivo di formare almeno 300 addetti tra medici e personale sanitario soprattutto per prevenire la trasmissione materno fetale del virus da HIV, tra le principali cause di mortalità materna e infantile nel Paese.